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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Progettare: come e perché?

L’esperienza di una volontaria in servizio civile Una volontaria in servizio civile racconta da spettatrice la stesura dei progetti per il servizio civile da presentare per un nuovo anno. Un nuovo anno da trascorrere con giovani dai 18 ai 28 anni all’insegna della solidarietà e della cooperazione. Un alveare in piena attività per la produzione del miele. Questa è l’immagine che mi sovviene quando ripenso alla stesura dei progetti per il servizio civile da parte dell’Agenzia Agorà, accreditata alla 1a Classe dell’Albo Nazionale degli Enti di Servizio Civile – Codice: NZ04591, con sede operativa in Avellino e Campobasso, a cui ho assistito in prima persona come volontaria in servizio civile. L’osservazione di questo processo ha favorito in me la presa di coscienza di tutto il lavoro che esiste dietro l’elaborazione di ogni singolo progetto, che, se approvato, sfocia secondo un percorso naturale nella pubblicazione di un bando per la selezione di volontari in servizio civile da impiega

'La piccola dea della fertilità' di Paul Mesa

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Aprendo le pagine si sente il profumo del caffè.  Di quel caffè di cui Maria, madre della piccola Bica (sostantivo portoghese per designare un caffè ristretto), detiene gelosamente la ricetta originale, e che il cuoco del piccolo Schosshotel è ossessivamente e costantemente impegnato a scoprire, per tentativi ed errori. Le vicende di Bica si snodano all'interno e nei dintorni del piccolo, caldo hotel di una città senza nome, tra stanze, personale, clienti e misteri. C'è del non detto tra Maria e Bica e questo non detto influenza l'intero romanzo, dal passato al presente. La città è senza nome perché poco importa la collocazione spaziale dell'esosistema che circonda il microsistema dell'hotel, rifugio e punto di approdo della coppia dopo un continuo fuggire lungo l'Europa.  Germania, Francia e Portogallo si mescolano nelle parole, nei pensieri e negli scenari, ma è sempre Lisbona a ricorrere nei ricordi delle due donne. L'inizio del rom

'Il giardino degli oleandri' di Rosa Ventrella

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E' il Meridione che pervade maestoso le vicende di una donna che non perderà mai gli occhi di bambina.  Un Meridione di salsedine, sole, aromi, profumi, magie. Scene immobili di altri tempi, eppure ancora così attuali in certi angoli remoti d'Italia, fanno da sfondo a pomeriggi assolati di donne dedite alla casa, loro spazio personale ed inattaccabile, e contemporaneamente attrici delle stradine di un paese dalle dimensioni e dalla dinamiche di una grande famiglia. Popola il romanzo uno sfondo di figure caratteristiche. Le comari si incontrano regolarmente, discorrendo su sedie di paglia intrecciata di un mondo femminile fatto di famiglia, pettegolezzi, segreti, farine ed elisir di benessere.  I pescatori abitano corpi scalfiti dal sole, con rughe profonde e occhi piccoli che si difendono da raggi di luce e calore. Le viuzze strette sono abitate da banchi di frutta, urla di piccoli commercianti, occhi che scrutano per diffondere dicerie.  Gli anziani oziano sul