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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

'Nel giardino dell'orco' di L. Slimani

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Ho visto la copertina e mi è sembrato un romanzo erotico.  Ho letto la trama e mi è sembrato un romanzo erotico. Mi sono immersa nelle prime pagine e mi è sembrato un romanzo erotico. Un incipit diretto, crudo, che non lascia spazio all'immaginazione. Tuttavia, lo stile narrativo è da subito apparso agli antipodi di tale genere letterario: frasi brevissime, spezzettate, spesso senza verbo. Troppo aride per un erotico. Un abuso della parola "sesso" per riferirsi ai genitali.  Tempo verbale al presente, come qualcosa che si ripropone, si ripete, rivive, allo stesso modo in cui si ripresenta il comportamento compulsivo della protagonista. Alcuni aspetti della storia mi hanno davvero irritato: il modo in cui Adèle si rapporta al marito, come se non esistesse; il modo in cui il marito sembra completamente cieco alla realtà parallela che non vuole vedere; il modo in cui Adèle tratta il suo corpo, portandolo all'estremo, provandolo, torturandolo , annientando qua

I giovani e la ricerca

Su  Terre di Campania  parliamo del bello della nostra regione. Ecco perché ci occupiamo anche delle ricerche svolte negli Atenei campani. Qui spieghiamo la ricerca della Dott.ssa Laura Sagliano, del Dipartimento di Psicologia dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli". I giovani e la ricerca. La tDCS, la ricerca della Dottoressa Sagliano . La ricerca è di tutti: avviciniamoci a questo mondo che sembra lontano e sconosciuto.

'Un treno pieno di vento' di Rae Meadows

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Ogni tanto mi godo il piacere di setacciare i banchi impolverati dei mercatini all'aperto, alla ricerca di trofei, meglio se sconosciuti, a basso prezzo. Cercando cercando, ho imparato, però, a prestare sempre una certa attenzione alla casa editrice: in questo caso, ho interpretato la scritta "Rizzoli" in fondo alla copertina come sinonimo di una certa garanzia (nonostante il refuso di Una piccola storia ignobile , che, mio malgrado, difficilmente riuscirò a dimenticare!). La trama, letta come sempre distrattamente, mi era parsa interessante: delineava, come suggerito dal titolo, uno scenario di bambini , orfani o in condizioni disagiate, trasferiti dalla New York dei primi del Novecento verso fattorie dislocate nel resto degli Stati Uniti, su lunghi treni pieni di visini impauriti.  Molto più attinente alla storia, posso affermare alla fine del romanzo, il titolo originale: Mothers and daughters . Intenso, ineluttabile, unico e sempre diverso appare, infatti