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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

Sguardi

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Era seduto nella penombra del solito bar a sorseggiare il suo bicchiere, ricoperto di condensa e colmo di ghiaccio. Adagiato nella sedia di metallo, Buddy tirava su dalla cannuccia con un'espressione indecifrabile, che gli apparteneva da tempo. Manteneva un equilibrio dinamico, mentale e fisico, accavallando lunghe gambe muscolose; la destra, che continuava per qualche minuto ad oscillare, sulla sinistra. La schiena aderente allo schienale troppo inclinato gli conferiva l'aria di un pensatore greco sopraffatto da parole vaganti. Un braccio seguiva l'andamento del bracciolo terminando in dita lunghe, leggermente penzolanti; l'altro, piegato, porgeva sorsi di riflessione alla bocca assetata di risposte.  A tratti Buddy tendeva le labbra umide di rosso scuro, schiudendole leggermente, per sorrisi di circostanza. Senza muovere la testa, si guardava intorno, roteava discretamente gli occhi ben aperti, tra le risate degli amici, disposti intorno ad un grande tavolino,

TIC-TAC

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Guardo fuori dal finestrino. Il paesaggio scorre veloce sotto i miei occhi scrutatori assetati di emozioni visive. Il sole si nasconde dietro le nuvole e ogni tanto fa capolino, regalando alla terra qualche raggio dorato che finisce dritto dritto sulle colline ancora verdi. Cullata dai vagoni oscillanti, mi guardo intorno immaginando i pensieri delle persone sedute intorno a me. Sono capitata in una carrozza di accaniti lettori, e la cosa mi rilassa e mi ispira. Qualcuno ogni tanto alza gli occhi dal libro per sostituire alla simmetria ed alla costanza delle righe di inchiostro nero i contorni sfumati dei nuvoloni minacciosi carichi di pioggia. Qualcuno alza gli occhi e mi guarda fisso, cercando di leggere, probabilmente, i miei pensieri. Le espressioni dei viaggiatori sono tristemente omologate: guardando continuamente l'orologio, le loro sagome tentano di sopprimere quella sensazione di noia che li assale; sembrano voler spingere in avanti le lancette dell'oro