Nuda verità
Chissà quale sarà la sua reazione di
fronte alla mia nudità - pensavo costantemente.
Quando mi spoglierò del trucco che mi
copre la pelle, mi contorna gli occhi, mi colora le labbra, mi
profuma la faccia.
Quando la fragranza vaporizzata sul mio
collo sarà svanita nell'aria, negli abbracci e nei contatti, nel
sudore impercettibile e nei pori assetati.
Quando i vestiti accuratamente scelti
per valorizzare alcuni aspetti del corpo e mascherarne altri, saranno
scivolati lungo i fianchi imperfetti e, carezzando le gambe lunghe,
si saranno adagiati sul pavimento lucido.
Chissà quale effetto gli farà la mia
nudità interiore, quella impalpabile, quella invisibile,
intoccabile, ma captabile.
Quella nudità regnante nel silenzio di
sguardi tra due persone sole, che ora non possono più nascondersi.
Non possono più celarsi alla luce abbagliante dei raggi del sole;
non possono più modificarsi tra il rumore della gente; non possono
più mimetizzarsi tra le risa degli amici.
Quella nudità lui ha saputo farla sua.
Ha saputo accoglierla, raccogliendola tra le sue mani grandi,
respirarla a pieni polmoni e spargerla, con gli occhi chiusi, tra i
cristalli minuscoli di polvere che ondeggiano contro luce in spirali
volteggianti.
Erano le imperfezioni che lui amava di
me. Le imperfezioni mi rendevano nuda, vera.
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