Sguardi

Era seduto nella penombra del solito bar a sorseggiare il suo bicchiere, ricoperto di condensa e colmo di ghiaccio. Adagiato nella sedia di metallo, Buddy tirava su dalla cannuccia con un'espressione indecifrabile, che gli apparteneva da tempo. Manteneva un equilibrio dinamico, mentale e fisico, accavallando lunghe gambe muscolose; la destra, che continuava per qualche minuto ad oscillare, sulla sinistra. La schiena aderente allo schienale troppo inclinato gli conferiva l'aria di un pensatore greco sopraffatto da parole vaganti. Un braccio seguiva l'andamento del bracciolo terminando in dita lunghe, leggermente penzolanti; l'altro, piegato, porgeva sorsi di riflessione alla bocca assetata di risposte. A tratti Buddy tendeva le labbra umide di rosso scuro, schiudendole leggermente, per sorrisi di circostanza. Senza muovere la testa, si guardava intorno, roteava discretamente gli occhi ben aperti, tra le risate degli amici, disposti intorno ad un grande tavolino,...