I Disturbi del Comportamento Alimentare nell’immaginario comune
Spesso associamo all’etichetta Disturbi del Comportamento Alimentare immagini quali la magrezza eccessiva, ben rappresentate da modelle in passerella e ballerine di danza classica.
Tuttavia, i Disturbi del Comportamento
Alimentare costituiscono una classe diagnostica eterogenea che include diversi
tipi di psicopatologie, tra cui: l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa ed il
Binge Eating Disorder, ovvero il Disturbo da Alimentazione Incontrollata.
Quest’ultimo è stato solo di recente formalmente incluso nel Manuale
Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V), giunto alla sua quinta
edizione.
Relativamente ad Anoressia e Bulimia, che
spesso insorgono durante l’adolescenza, è diffusa una quantità abbastanza
corposa di informazioni, tanto che negli ultimi anni abbiamo assistito ad una
maggiore sensibilizzazione in tal senso, grazie anche ai programmi di
educazione alimentare.
Ma cos’è il Binge Eating Disorder? Chi ne
è affetto manifesta ricorrenti crisi bulimiche, ovvero abbuffate in cui mangia
una quantità di cibo che la maggior parte delle persone non mangerebbe nello
stesso lasso di tempo ed in circostanze simili. Le abbuffate sono accompagnate
dalla sensazione di perdere il controllo, per esempio su cosa o quanto si
mangia. Tipicamente, gli individui in questione si nascondono durante questi
episodi, in quanto provano imbarazzo per la quantità di cibo ingerita e la
rapidità con cui, il più delle volte, viene ingurgitata. Ciò che resta alla
fine delle abbuffate è disgusto per sé, senso di colpa o umore depresso.
Le abbuffate non sono seguite da condotte
di eliminazione, cioè volte ad evitare l’aumento di peso, quali vomito
autoindotto o abuso di lassativi, come invece può accadere nell’Anoressia e
nella Bulimia. Di conseguenza, la maggior parte delle persone affette da questo
disturbo risulta sovrappeso o obesa.
Ancora poca è la sensibilità al problema
dell’obesità, che in realtà spesso nasconde, come abbiamo visto, un vero e
proprio disturbo psicologico. Ciò che, probabilmente, fa la differenza è
l’attribuzione di responsabilità: non è colpa dell’anoressica se è così magra:
dopotutto, è malata. È, al contrario, completamente colpa dell’obeso se ha
tutti quei chili in più: vive per mangiare, quando invece basterebbe
controllarsi un po’.
Alla base di questi modi di pensare,
probabilmente, agiscono fattori culturali legati ai canoni estetici. È più
facile, infatti, essere sensibili ad un disturbo, come l’Anoressia, che
comporta una forma corporea molto più simile ai canoni estetici imposti
dall’occidentalizzazione, piuttosto che ad un disturbo che trasforma il corpo
agli antipodi di tali canoni.
Non a caso, spesso in tv assistiamo a
serie e reality che ritraggono grandi obesi o persone sovrappeso alle prese con
sacrifici, operazioni chirurgiche, sofferenze, al fine di perdere peso, come se
l’obesità fosse un fenomeno da mostrare in uno show. Risulta più raro, invece, imbattersi
in un programma che documenti percorsi riabilitativi destinati a persone
affette da Anoressia.
In effetti, basta riflettere sull’emozione
che proviamo nel vedere un individuo scheletrico contrapposta all’emozione
provata di fronte ad un individuo obeso.
Ancora una volta, forse, influiscono sugli
atteggiamenti più diffusi nei confronti delle due tipologie contrapposte di
disturbo strascichi di antichi retaggi culturali, secondo i quali rotondità
corporee e sovrappeso indicavano, un tempo, buona salute, suscitando ilarità,
sorrisi e spesso derisioni, piuttosto che empatia e compassione.
In realtà, non solo il Binge Eating
Disorder, insieme ad altri disturbi del comportamento alimentare, in Italia è
più diffuso rispetto all’Anoressia (6.2% versus 2.0% di pazienti donne di età
compresa tra i 18 ed i 24 anni), ma è anche causa di molti più decessi per
complicanze organiche (si stimano circa settemila morti all’anno).
E' importante, quindi, essere consapevoli del fatto che i disturbi psicologici non hanno peso e che la loro gravità non dipende dall'inclinazione dell'ago della bilancia.
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