Il pensiero libero




Ricordo perfettamente il giorno in cui, tornando a casa, ringraziai i miei genitori per avermi insegnato, sin da piccola, ad agire secondo quello che mi diceva la mia testa e lasciando perdere, per quanto possibile, ciò che gli altri avrebbero voluto suggerirmi o spingermi a fare.
Ero completamente sconvolta dal fatto che, a venticinque anni, una persona di mia conoscenza non fosse in grado di prendere alcun tipo di posizione, scegliendo ciò che riteneva più opportuno per se stessa: da un lato i genitori, dall'altro il fidanzato. Sembrava che desiderasse che gli altri decidessero per lei, senza che fosse neppure necessario interpellarla.

Ero così sollevata di sentirmi diversa da quella persona. Pensai che un ringraziamento fosse doveroso, perché quasi solo allora mi stavo rendendo conto di quanto fosse importante quella che avrei etichettato come capacità critica.

Oggi, sono ancora più consapevole di quanto sia fondamentale coltivarla. Nella vita non è sempre una capacità apprezzata: a volte non è un bene esporsi, prendere posizione, scontrarsi con altre persone. 
Questa è la conclusione a cui giungo oggi, questo è il messaggio che mi arriva da un'Italia che ci costringe a piegarci ed a tacere rispetto a tanti aspetti della nostra vita. Non sono una sovversiva, non sono una rivoluzionaria: i compromessi in questa vita italiana sono necessari, se vuoi sopravvivere. 
Eppure, oggi penso di aver capito per quale motivo in questo paese continui ad essere efficace la politica del terrore, della minaccia, dell'informazione distorta, della manipolazione delle menti a vantaggio di pochi: lo scarso esercizio della capacità critica. Ed è qualcosa che odio profondamente. D'altra parte, se ci guardiamo indietro, di conseguenze storiche relative all'assenza di personale pensiero critico ne troviamo (e ne abbiamo subite) a bizzeffe.
Spero di riuscire sempre a documentarmi prima di accettare diffuse verità, di riflettere prima di accettare il compromesso e di non tacere se lo ritengo opportuno.
Quello di cui nessuno mai potrà derubarmi è la mia capacità di pensare e me la tengo ben stretta.

Ecco perchè Libro vuol dire Libero: il libro, di qualsiasi forma, di qualsiasi genere, con i contenuti più disparati, alimenta la libertà del nostro pensiero, lo arricchisce, lo impreziosisce. Alimenta la capacità critica. Solo da adulta ho capito perché ad una signora che frequentavo da bambina il marito vietava rigorosamente di acquistare riviste: temeva che potesse conoscere troppo del mondo esterno, ed emanciparsi. Lei, temeraria, le comprava ugualmente - qualche volta mandava me ad acquistarle - e le leggeva di nascosto.
 
E mi sono riempita di orgoglio il giorno in cui mia nipote, a soli due anni, ha intimato a sua madre di lasciarle la sua libertà, perché voleva vivere la sua vita.


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