Rimedi di bellezza



Antonia ha in agenda un importante impegno lavorativo. E' impiegata nel customer service di una famosa compagnia che opera in ambito turistico. In azienda se ne parla da mesi e, ahimé, è proprio arrivato il fatidico giorno. 
Domani la sua faccia - sì, proprio quella che ogni giorno lo specchio le restituisce solcata da profonde occhiaie, piccole quanto odiose imperfezioni e capelli spenti come il suo sguardo alle sei del mattino - sarà proiettata nelle più affollate stazioni dei treni, alla mercé di viaggiatori curiosi in cerca di sfiziosi passatempo.


La prospettiva di mostrare la sua faccia a tante persone di certo non la entusiasma. Al contrario, è terrorizzata dall'eventualità di ritrovarsi vittima indifesa delle solite incontrollabili vampate di calore che la rendono simile allo stop di un semaforo: diventa inevitabilmente tutta rossa, dalla radice dei capelli sulla fronte al petto. E, diversamente da quanto accade di solito, questa volta non potrà di certo nascondere il viso e non potrà neppure dissimulare l'imbarazzo, assumendo un'aria indifferente.

Ad ogni modo, Antonia non ha proprio potuto tirarsi indietro. Così, ha passato interminabili serate post lavorative ad esercitarsi davanti allo specchio, sfoggiando il sorriso migliore, cercando di articolare bene le frasi ed imparando a controllare meglio di quanto abbia fatto finora le sue espressioni facciali. La platea? Il suo cane, che ha assistito paziente a tutte le ripetitive messe in scena, seduto comodamente sul tappeto, con occhietto vispo, lingua penzoloni e coda in agitazione - a volte è sfuggito qualche guaito in cerca di attenzioni che ha, però, avuto il solo risultato di irritare Antonia per essere stata interrotta e distratta dal gravoso compito.

Accettato malvolentieri l'impegno, Antonia ha deciso di affrontarlo con il massimo della diplomazia e stasera si prepara per affrontare l'appuntamento. 
E' appena uscita dal salone del parrucchiere per un'acconciatura casual ma che le conferisce un'indiscutibile aspetto professionale.
Una volta a casa, occorre un toccasana per scacciare i residui della sua  precedente vita da panda, ovvero le amiche occhiaie. Si rivolge, pertanto, alle classiche fettine di cetriolo, belle ghiacciate. 
Soddisfatta, si siede in poltrona e le applica sugli occhi. Dopo qualche secondo, squilla il telefono. Si alza in piedi, tenendo le fettine ferme con una mano - non può già metterle via! - e con l'altra mano tasta il vuoto per scansare gli ostacoli. Ma il piede del divano, quello no, non lo ha considerato. E slam! il mignolino del piede in fresche infradito vi urta violentemente. Che dolore! E cade una fettina di cetriolo. Deve raggiungere il telefono sul ripiano della cucina: potrebbe essere il boss con le ultimissime direttive. Zoppicando si affretta verso il bersaglio, ma Sciù sfreccia davanti ai suoi piedi, le taglia la strada e le blocca il piede d'appoggio. Resta come immobile in un fermo immagine, protesa in avanti,  per evitare di cadere dritta con la faccia contro lo spigolo del mobile, ma la forza di gravità è più forte. E tonf! la guancia sbatte contro la superficie dura. L'impatto smuove il piano cottura e l'acqua calda nel pentolino sul fuoco, quasi pronta per una tisana rilassante, splash! le si rovescia in testa, bagnando e spettinando i capelli poco prima sistemati ed arrossando vistosamente la fronte.
Il telefono, ora, tace. Antonia è muta e immobile sul pavimento.
Una fragorosa risata isterica rompe il silenzio tragicomico. 
Domani è un altro giorno.

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