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Progettare: come e perché?

L’esperienza di una volontaria in servizio civile Una volontaria in servizio civile racconta da spettatrice la stesura dei progetti per il servizio civile da presentare per un nuovo anno. Un nuovo anno da trascorrere con giovani dai 18 ai 28 anni all’insegna della solidarietà e della cooperazione. Un alveare in piena attività per la produzione del miele. Questa è l’immagine che mi sovviene quando ripenso alla stesura dei progetti per il servizio civile da parte dell’Agenzia Agorà, accreditata alla 1a Classe dell’Albo Nazionale degli Enti di Servizio Civile – Codice: NZ04591, con sede operativa in Avellino e Campobasso, a cui ho assistito in prima persona come volontaria in servizio civile. L’osservazione di questo processo ha favorito in me la presa di coscienza di tutto il lavoro che esiste dietro l’elaborazione di ogni singolo progetto, che, se approvato, sfocia secondo un percorso naturale nella pubblicazione di un bando per la selezione di volontari in servizio civile da impiega...

'La piccola dea della fertilità' di Paul Mesa

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Aprendo le pagine si sente il profumo del caffè.  Di quel caffè di cui Maria, madre della piccola Bica (sostantivo portoghese per designare un caffè ristretto), detiene gelosamente la ricetta originale, e che il cuoco del piccolo Schosshotel è ossessivamente e costantemente impegnato a scoprire, per tentativi ed errori. Le vicende di Bica si snodano all'interno e nei dintorni del piccolo, caldo hotel di una città senza nome, tra stanze, personale, clienti e misteri. C'è del non detto tra Maria e Bica e questo non detto influenza l'intero romanzo, dal passato al presente. La città è senza nome perché poco importa la collocazione spaziale dell'esosistema che circonda il microsistema dell'hotel, rifugio e punto di approdo della coppia dopo un continuo fuggire lungo l'Europa.  Germania, Francia e Portogallo si mescolano nelle parole, nei pensieri e negli scenari, ma è sempre Lisbona a ricorrere nei ricordi delle due donne. L'inizio del rom...

'Il giardino degli oleandri' di Rosa Ventrella

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E' il Meridione che pervade maestoso le vicende di una donna che non perderà mai gli occhi di bambina.  Un Meridione di salsedine, sole, aromi, profumi, magie. Scene immobili di altri tempi, eppure ancora così attuali in certi angoli remoti d'Italia, fanno da sfondo a pomeriggi assolati di donne dedite alla casa, loro spazio personale ed inattaccabile, e contemporaneamente attrici delle stradine di un paese dalle dimensioni e dalla dinamiche di una grande famiglia. Popola il romanzo uno sfondo di figure caratteristiche. Le comari si incontrano regolarmente, discorrendo su sedie di paglia intrecciata di un mondo femminile fatto di famiglia, pettegolezzi, segreti, farine ed elisir di benessere.  I pescatori abitano corpi scalfiti dal sole, con rughe profonde e occhi piccoli che si difendono da raggi di luce e calore. Le viuzze strette sono abitate da banchi di frutta, urla di piccoli commercianti, occhi che scrutano per diffondere dicerie.  Gli anziani ozia...

Sguardi

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Era seduto nella penombra del solito bar a sorseggiare il suo bicchiere, ricoperto di condensa e colmo di ghiaccio. Adagiato nella sedia di metallo, Buddy tirava su dalla cannuccia con un'espressione indecifrabile, che gli apparteneva da tempo. Manteneva un equilibrio dinamico, mentale e fisico, accavallando lunghe gambe muscolose; la destra, che continuava per qualche minuto ad oscillare, sulla sinistra. La schiena aderente allo schienale troppo inclinato gli conferiva l'aria di un pensatore greco sopraffatto da parole vaganti. Un braccio seguiva l'andamento del bracciolo terminando in dita lunghe, leggermente penzolanti; l'altro, piegato, porgeva sorsi di riflessione alla bocca assetata di risposte.  A tratti Buddy tendeva le labbra umide di rosso scuro, schiudendole leggermente, per sorrisi di circostanza. Senza muovere la testa, si guardava intorno, roteava discretamente gli occhi ben aperti, tra le risate degli amici, disposti intorno ad un grande tavolino,...

TIC-TAC

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Guardo fuori dal finestrino. Il paesaggio scorre veloce sotto i miei occhi scrutatori assetati di emozioni visive. Il sole si nasconde dietro le nuvole e ogni tanto fa capolino, regalando alla terra qualche raggio dorato che finisce dritto dritto sulle colline ancora verdi. Cullata dai vagoni oscillanti, mi guardo intorno immaginando i pensieri delle persone sedute intorno a me. Sono capitata in una carrozza di accaniti lettori, e la cosa mi rilassa e mi ispira. Qualcuno ogni tanto alza gli occhi dal libro per sostituire alla simmetria ed alla costanza delle righe di inchiostro nero i contorni sfumati dei nuvoloni minacciosi carichi di pioggia. Qualcuno alza gli occhi e mi guarda fisso, cercando di leggere, probabilmente, i miei pensieri. Le espressioni dei viaggiatori sono tristemente omologate: guardando continuamente l'orologio, le loro sagome tentano di sopprimere quella sensazione di noia che li assale; sembrano voler spingere in avanti le lancette dell'oro...

'E pummarole

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Il lungo mese di agosto si presenta ogni anno così. I giorni sono scanditi in funzione del dì di festa. Non il Ferragosto, non la partenza per il mare. Il giorno in cui si preparano le conserve di pomodori. Famiglie intere si riuniscono per una giornata di intensa produzione, mentre si scambiano, festose, chiacchiere sollecite ed aneddoti tramandati di generazione in generazione. Si sentono voci stridule che dirigono semplici e complesse operazioni; si disperdono nell'aria tintinnii di movimenti celeri e trasparenti nei vetri maneggiati. Rossi frutti succosi, maturati nei campi assolati, pieni di densa polpa e piccolissimi semini gialli, percorrono il loro cammino in colorate casse di plastica, impilate una sull'altra, su lunghi tir stracolmi che transitano indisturbati lungo le nostre strade. Chili di pomodori giungono nei locali di preparazione nelle stesse cassette, maturi, odorosi, turgidi e polverosi, nella loro forma leggermente allungata e con verdi ciuffi sul ...

Mes-saggi

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La tranquillità nostalgica del mare d'autunno; il lungomare deserto all'imbrunire, malinconicamente abbandonato agli schizzi odorosi di salsedine che giungevano inevitabili alle sferzate di ogni onda contro gli scogli. Cielo e mare si fondevano in tutte le sfumature del grigio: dalle nubi gonfie d'acqua che riflettevano, irregolarmente tondeggianti, la fioca luce di un tramonto stanco, alla distesa ondulata del mare infervorato che si perdeva all'orizzonte, mostrando qua e là linee biancastre di spuma increspata. Gli occhi cerulei di Charline riflettevano quel miscuglio di luce e acqua, adottandone le venature e fondendosi con esso. Luccicavano a contatto con il vento, riempendosi di lacrime abbondanti che in certi attimi non riuscivano ad essere contenute dalle palpebre e scorrevano veloci, solcando le gote arrossate. Gli schizzi invisibili di acqua salata ed i rigagnoli indelebili prodotti dai suoi occhi si incontravano con ciocche dei suoi capelli scuri abba...